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AR 15

AR 15 (denominato M 16)....... Il nuovo fucile  AR 15 risale al 1963 dovuto al progetto di Ugene Stoner pochi avrebbero creduto al suo successo e che la sua versione militare denominata M16 finisse per infrangere il record di durata come arma di ordinanza delle forze armate americane.
L’arma era innovativa sotto molti aspetti: dal calibro ai materiali con cui veniva costruito sino alla meccanica. IL calibro 223 nasce da un’allungamento della cartuccia 222 remington per aumentarne le prestazioni e renderla in grado di far volare la sua leggera palla da 55 grani a oltre 1000 m/s alla bocca.

L’arma era costruita con materiali altrettanto rivoluzionari, una lega di alluminio aeronautico costituiva la base da cui veniva ricavato fusto e castello mentre il calcio, l’astina e l’impugnatura a pistola erano in polimero un materiale praticamente mai impiegato prima dall’industria americana per le armi leggere. Anche meccanicamente l’arma era diversa dal solito . Al suo apparire l’arma suscitò parecchio scetticismo da parte dei comandi delle forze armate americane ,fu rapidamente soppranominato “Mattel Gun” a cuasa del calcio in plastico e della sua leggerezza (la Mattel è una casa di giocattoli in plastica). Ma con la guerra del Vietnam in pieno sviluppo l’idea di un’arma leggera che potesse sparare a rafica e che fosse maneggevole e con un rinculo simile alle carabine M1 ma con un calibro dalla lesività superiore attirò l’attenzione delel forze speciali americane.
Un lotto di 3000 AR15 fu quindi .................




Il fucile d’assalto automatico “M16” o le sua versione “civile”, con solo funzionamento semiautomatico “AR15” in calibro 556 Nato (chiamato 223 Remington nella sua incarnazione civile Nato come cartuccia sperimentale nel 1957 per i nuovi fucili AR-15 Americani prodotti dalla Colt, destinati alla fanteria USA e denominati M-16, divenne presto una munizione per tiro proprio per le sue caratteristiche di precisione e stabilità balistica. Il campo di prova più duro fu la guerra del Vietnam dove il .223 e l'M-16 si dimostrarono molto efficienti. Il peso medio dei proiettili è di 55 grani che possono essere spinti a 1000 metri al secondo, ma alcuni Paesi del Patto Atlantico usano proiettili da 70 grani con velocità leggermente inferiori. Questo ha richiesto la sostituzione delle canne di queste armi perchè il proiettile più pesante richiedeva una maggior velocità di rotazione per mantenere buona stabilità. Il proiettile più pesante risultò anche molto più instabile all'impatto con migliori risultati di balistica terminale.)
, funzionante a presa di gas è meccanicamente molto semplice. Per sparare, dopo aver inserito il caricatore pieno nella sua apposita sede posizionata davanti alla guardia del grilletto, occorre inserire la prima cartuccia in canna, tirando all’indietro la manetta d’armamento a forma di ancora, posta dietro alla maniglia di trasporto. Questa operazione arma anche il cane interno. La leva d’armamento che, ovviamente, movimenta l’otturatore per poter camerare il proiettile, non è vincolata solidamente a quest’ultimo, quindi, durante lo sparo questa rimane ferma, al contrario di quello che succede per molti altri fucili d’assalto e armi automatiche in genere. Per questo motivo è stato possibile realizzarla di dimensioni generose. Una volta premuto il grilletto, il cane batte sul percussore, che a sua volta colpisce l’innesco del proiettile, provocando lo sparo. Quando il proiettile giunge a circa metà canna, parte dei gas che lo spingono vengono deviati in un tubetto che li porta direttamente al complesso formato da otturatore e portaotturatore. Questo tubo, di diametro di circa 2mm, scorre parallelo alla canna in alto, nascosto all’interno del manicotto guardamano. L’otturatore del fucile, è dotato di 7 alette posizionate sulla testa, che si vanno ad inserire in altrettanti recessi della camera di scoppio, determinando così la solida chiusura della culatta. Lo spazio destinato alla aletta mancante, è occupato dall’unghia estrattrice, che si inserisce all’interno della apposita scanalatura ricavata nel bossolo. Coassiale all’otturatore c’è il portaotturatore, il quale presenta un piolo, che si inserisce all’interno di una fresatura di forma elicoidale ricavata nel corpo dell’otturatore. Nella parte superiore del portaotturatore è presente un tubetto che si unisce a quello della presa del gas. Quando il gas spillato dalla canna, giunge a questo peduncolo, lo spinge indietro, e con lui tutto il portaotturatore. Il piolino presente nel portaotturatore, scorrendo all’interno del binario elicoidale ricavato nell’otturatore, costringe quest’ultimo a ruotare, fino a quando le alette si svincolano dai recessi della camera di cartuccia, e, l’otturatore è libero di indietreggiare per completare le operazioni di espulsione del bossolo e di cameratura di una nuova cartuccia. Nel dettaglio, il bossolo, trattenuto dall’unghia estrattrice, indietreggia solidale con l’otturatore, fino a quando incontra l’espulsore, che lo proietta all’esterno, attraverso la finestra d’espulsione. Una volta giunto a fine corsa, il portaotturatore viene richiamato indietro dalla molla di recupero, trascinando con se l’otturatore, prelevando una nuova cartuccia dal caricatore e rimandando in chiusura l’otturatore.
M16 otturatore rotante
L’otturatore rotante all’interno del suo portaotturatore. Notate le alette di chiusura, e, in alto il tubicino di ricezione del gas, che provoca la rotazione dell’otturatore mandandolo in apertura.
Se il selettore del fucile (solo sull’M16 militare non sull’AR15) è posizionato sul tiro automatico, il cane torna ad abbattersi immediatamente sul percussore, e, il fucile continua a sparare fino a quando il grilletto è premuto. Se invece è stato selezionato il tiro semiautomatico, un disconnettore si assicura che il cane rimanga agganciato al dente di scatto, e, quindi è necessario togliere il dito dal grilletto e premerlo nuovamente per sparare un altro colpo.

Il fucile d’assalto M16, è un tipico esempio di funzionamento a presa di gas, come d’altronde la maggior parte dei fucili d’assalto. Lo strano pulsante che spunta dal telaio dell’arma, è il “forward assist”, dispositivo aggiunto in seguito alla prima produzione, che ne era sprovvista, e, serve per sbloccare l’otturatore in caso di inceppamento del fucile. Essendo costruito principalmente in materiale sintetico, i primi soldati americani che lo utilizzarono, scarsamente addestrati al suo uso, pensavano, che il fucile non andasse pulito e oliato come le altre armi. Il risultato, di questo comportamento errato, fu che i primi M16 si inceppavano spesso, in quanto i residui dello sparo si accumulavano all’interno del foro della presa del gas, tappandolo.