L’arma era innovativa sotto molti aspetti: dal calibro ai materiali con cui veniva costruito sino alla meccanica. IL calibro 223 nasce da un’allungamento della cartuccia 222 remington per aumentarne le prestazioni e renderla in grado di far volare la sua leggera palla da 55 grani a oltre 1000 m/s alla bocca.
L’arma era costruita con materiali altrettanto rivoluzionari, una lega di alluminio aeronautico costituiva la base da cui veniva ricavato fusto e castello mentre il calcio, l’astina e l’impugnatura a pistola erano in polimero un materiale praticamente mai impiegato prima dall’industria americana per le armi leggere. Anche meccanicamente l’arma era diversa dal solito . Al suo apparire l’arma suscitò parecchio scetticismo da parte dei comandi delle forze armate americane ,fu rapidamente soppranominato “Mattel Gun” a cuasa del calcio in plastico e della sua leggerezza (la Mattel è una casa di giocattoli in plastica). Ma con la guerra del Vietnam in pieno sviluppo l’idea di un’arma leggera che potesse sparare a rafica e che fosse maneggevole e con un rinculo simile alle carabine M1 ma con un calibro dalla lesività superiore attirò l’attenzione delel forze speciali americane.
Un lotto di 3000 AR15 fu quindi .................
Il fucile d’assalto automatico “M16” o le sua versione “civile”, con solo funzionamento semiautomatico “AR15” in calibro 556 Nato (chiamato 223 Remington nella sua incarnazione civile Nato come cartuccia sperimentale nel 1957 per i nuovi fucili AR-15 Americani prodotti dalla Colt, destinati alla fanteria USA e denominati M-16, divenne presto una munizione per tiro proprio per le sue caratteristiche di precisione e stabilità balistica. Il campo di prova più duro fu la guerra del Vietnam dove il .223 e l'M-16 si dimostrarono molto efficienti. Il peso medio dei proiettili è di 55 grani che possono essere spinti a 1000 metri al secondo, ma alcuni Paesi del Patto Atlantico usano proiettili da 70 grani con velocità leggermente inferiori. Questo ha richiesto la sostituzione delle canne di queste armi perchè il proiettile più pesante richiedeva una maggior velocità di rotazione per mantenere buona stabilità . Il proiettile più pesante risultò anche molto più instabile all'impatto con migliori risultati di balistica terminale.)
M16 otturatore rotante
L’otturatore rotante all’interno del suo portaotturatore. Notate le alette di chiusura, e, in alto il tubicino di ricezione del gas, che provoca la rotazione dell’otturatore mandandolo in apertura.
Se il selettore del fucile (solo sull’M16 militare non sull’AR15) è posizionato sul tiro automatico, il cane torna ad abbattersi immediatamente sul percussore, e, il fucile continua a sparare fino a quando il grilletto è premuto. Se invece è stato selezionato il tiro semiautomatico, un disconnettore si assicura che il cane rimanga agganciato al dente di scatto, e, quindi è necessario togliere il dito dal grilletto e premerlo nuovamente per sparare un altro colpo.
Il fucile d’assalto M16, è un tipico esempio di funzionamento a presa di gas, come d’altronde la maggior parte dei fucili d’assalto. Lo strano pulsante che spunta dal telaio dell’arma, è il “forward assist”, dispositivo aggiunto in seguito alla prima produzione, che ne era sprovvista, e, serve per sbloccare l’otturatore in caso di inceppamento del fucile. Essendo costruito principalmente in materiale sintetico, i primi soldati americani che lo utilizzarono, scarsamente addestrati al suo uso, pensavano, che il fucile non andasse pulito e oliato come le altre armi. Il risultato, di questo comportamento errato, fu che i primi M16 si inceppavano spesso, in quanto i residui dello sparo si accumulavano all’interno del foro della presa del gas, tappandolo.