Una prima e importante distinzione dei fucili da caccia è quella tra “fucile a canna liscia”
e
“fucile a canna rigata”.
Sono fucili, con canne all’interno perfettamente levigate, idonei a sparare cartucce e munizioni spezzate.
Per le specie di selvaggina cacciabile e presente sui nostri territori di caccia, la quasi totalità di cacciatori utilizza il fucile con canna ad anima liscia, tipologia di fucile utilizzabile anche concartucce a palla singola.
In quest’ ultima ipotesi, poiché l’interno della canna non presenta rigature, indispensabili per imprimere al proiettile il necessario movimento rotatorio, nel tiro a palla unica saranno i proiettili a presentare rilievi elicoidale, capaci di imprimere loro il necessario e stabilizzante movimento di rotazione. I fucili a canna liscia comprendono la doppietta, il sovrapposto e l’automatico o meglio il semiautomatico. Quelli a cani interni possono avere le canne affiancate (giustapposte) o l’una sull’altra (sovrapposte), rispettivamente la “doppietta” ed il “sovrapposto”, mentre i cani esterni non sono compatibili con il sovrapposto. Più precisamente, relativamente ai mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria, le vigenti disposizioni prevedono che la stessa nel nostro paese è consentita con fucili, con l’arco
e con il falco.
Relativamente ai fucili dispone che, per quelli con canna ad anima liscia, il relativo calibro non può essere superiore al 12 . Dopo il 12, in ordine decrescete, andando dal fucile più grande a quello più piccolo, troviamo il 16, 20, 24, 28, 32, 36. I primi e rudimentali fucili prevedevano canne esclusivamente ad anima liscia, veri e propri cilindri.