fucile Baker
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Il fucile Baker è un eccellente fucile rigato a pietra con acciarino militare a collo di cigno . Quando la Board of Ordnance fece i test nel 1800 per scegliere un fucile per le Giubbe Verdi, il fucile di Ezekiel Barker sconfisse senza problemi la concorrenza. Un’arma in grado di rivaleggiare con i migliori fucili da caccia tedeschi, come quelli copiati e impiegati da certi ribelli americani durante la guerra di indipendenza.
Pesa 4 kg e ha una canna da 76 cm con sette solchi di rigatura e un passo piuttosto lento, appena un quarto di giro (le prove del 1803 in cui venne confrontato con un fucile rivale da mezzo giro mostrò che il passo più rapido rendeva meno stabile il proiettile sferico).
La canna ha un calibro di 19 mm in modo da poter impiegare nel tiro rapido le cartucce sottodimensionate del fucile Brown Bess usato dal resto della fanteria inglese e anche le palle francesi, circa 1,5 mm più piccole: un vantaggio che faceva sempre piacere .
I vari pesi per le cariche di polvere nera del fucile Baker. Nel test del 1803 vennero usati 84 grani (5,44 grammi) di polvere per una palla da 1/20 di libbra (22,5 grammi circa), che è una dose un pochino bassa per gli standard dell’epoca . Vi ricordo che i fucili Brown Bess impiegavano cariche pari a metà del peso della palla, con botte sulla spalla così forti da portare i soldati a buttare in terra parte della polvere , pur di ridurle, e nei test austriaci vennero velocità molto elevate anche usando cariche da appena un terzo del peso della palla.
Il caricamento con la pezzuola
Nel caricamento a palla forzata si usa una palla sferica dal diametro poco inferiore a quello interno della canna (0,615 pollici per una canna da 0,625, nel caso del fucile Baker) che con l’aiuto della pezzuola unta (spessore 0,010 pollici), che agisce sia come lubrificante che come sabot, aderisce alla rigatura senza permettere il passaggio dell’aria. Questo è il sistema di caricamento usato dalle Giubbe Verdi inglesi durante le guerre napoleoniche e dai miliziani americani della Guerra d’Indipendenza che usavano i temibili fucili da caccia Kentucky -derivati dai fucili da caccia tedeschi- in calibro 0,40-0,50. Con canne rigate e pezzuola è preferibile usare proiettili in piombo morbido al posto di quelli in piombo indurito col 5% di antimonio, in modo che possano seguire al meglio la rigatura anche quando inizia a riempirsi di feccia.
1. Si versa la polvere nella canna con una fiaschetta, un corno dosatore oppure una cartuccia senza palla. 2. Si poggia al centro della bocca dell’arma la pezzuola, un quadratino (o un tondino, nel caso del Baker) di cuoio ben lubrificato con olio vegetale, cera o grasso animale. 3. Si poggia la palla sopra la pezzuola e si spinge dentro col pollice: la pezzuola deve essere abbastanza grande da coprire più di metà della palla (in modo che aderisca sui lati contro la rigatura), ma non più dei due terzi (per non interferire con la traiettoria ed essere “scartata” agevolmente all’uscita dalla canna, come se fosse un sabot). 4. Quattro. 5. Con la bacchetta si spinge la palla giù per la canna, fino a farla poggiare contro la polvere (distanza nota, registrata per comodità con un segno sulla bacchetta): la palla, per quanto aderente grazie alla pezzuola, scivolerà aiutata dal lubrificante senza costringere a sforzi sovrumani. Lo sforzo e il tempo di caricamento diventano sempre maggiori a mano a mano che le rigature della canna si riempono di “feccia”, ovvero polvere da sparo mal combusta, piombo e residui di pezzuole bruciate. Non bisogna spingere di più perché altrimenti la palla per scendere spezza i grani di polvere, modificandone le proprietà esplosive e quindi il comportamento balistico della palla. La spinta deve essere lenta, per piccoli tratti, tramite colpetti. 6. Se a circa dieci centimetri dalla polvere la palla offre una maggiore resistenza alla discesa bisogna fermarsi subito. Il focone potrebbe essersi otturato, impedendo all’aria di fuoriuscire. Se si spinge con forza l’aria verrà compressa aumentando la pressione e la temperatura fino a far esplodere la carica di polvere (e infatti la bacchetta si maneggia per sicurezza tenendola di lato e non spingendo da sopra, così se viene “sparata” non colpisce la mano). Bisogna prendere lo spillo (che fa parte del set di pulizia dell’arma) e scrostare il canale che collega lo scodellino alla canna prima di proseguire il caricamento. 7. Finito: ora si carica lo scodellino con 10 grani circa di polvere fine .
Se la canna non è troppo sporca e non oppone resistenza al caricamento, un soldato ben addestrato può fare tutto in 30 secondi o poco meno. Il caricamento con palle sottodimensionate e cartucce richiede invece dai 12 ai 20 secondi (con un minimo di esperienza tutti i soldati devono poter caricare un Brown Bess in 20 secondi, arrivando a 12-15 secondi quando diventano degli esperti di ricarica veloce).
About author: armiusate
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