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Fucili da caccia (descrizione)

I primi e rudimentali fucili nascono intorno al XV secolo, ma è con il XIX secolo che lo stesso diventa oggetto di importanti perfezionamenti, come quello relativo al sistema di chiusura. Ma di sicuro l’evento che segnò il cambiamento fu l’avvento delle cartucce, che raggruppavano in un unico corpo tutti gli elementi delle munizioni.




 Tra la fine del secolo XIX e gli inizi del secolo successivo, in America nasce anche per uso caccia il tanto desiderato fucile a ripetizione. Prima di passare ad una sintetica rappresentazione delle tipologie di fucili di maggiore diffusione, vediamo le parti essenziali di cui si compone un fucile. Al riguardo ricordiamo:


 la canna o le canne che possono essere affiancate o sovrapposte, 


le bindelle che uniscono le canne (quella superiore più grande e zigrinata che sulla parte estrema anteriore ospita il mirino che ha il compito di facilitare la mira), i grilletti, la leva per l’apertura, la sicura, la bascula, l’astina, il calcio, l’impugnatura. Detto delle parti di cui si compone un fucile, diciamo che i fucili da caccia possono essere “a canna liscia” “ a canna rigata”. Per il tipo di caccia praticato nel nostro paese la quasi totalità di cacciatori fa ricorso al fucile a canna liscia. I fucili a canna liscia possono essere a cani esterni, interni o automatici.



 Quelli a cani interni possono avere le canne affiancate o l’una sull’altra, rispettivamente la “doppietta” ed il “sovrapposto”. Più in particolare, relativamente alle armi da caccia, le vigenti disposizioni prevedono che l’esercizio dell’attività venatoria nel nostro paese è consentita con fucili, con l’arco e con il falco. Relativamente ai fucili, il relativo calibro non può essere superiore al 12 ( abbiamo, poi il16, 20, 24, 28, 32, 36) con canna ad anima liscia, mentre se con canna ad anima rigata il calibro non deve essere inferiore a 5,6 millimetri con bossolo a vuoto di altezza non inferire a millimetri 40. E’ consentito anche l’uso del fucile combinato 
a due o tre canne, ossia con una o due canne ad anima lisca e una o due canne ad anima rigata. I predetti fucili sono tutti a due colpi, mentre per l’automatico
( più correttamente semiautomatico) sono consentiti tre colpi, una cartuccia in canna e due nel serbatoio ( un tempo per l’ automatico erano consentiti 5 colpi, 1 in canna e 4 cartucce nel serbatoio). Per il fucile oltre al calibro assume rilevanza la strozzatura delle canne. La portata utile di un normale fucile da caccia oscilla intorno a 40/50 metri.