Fece il suo apprendistato presso gli Zanotti di S. Maria in Fabriago e presso i Toschi di Villa S. Martino.
Con tali maestri, le sue doti innate gli permisero di raggiungere l’eccellenza nella costruzione di doppiette da caccia.
Con grande competenza meccanica e occhio di artista, realizzò un centinaio di fucili, fatti benissimo, belli di forma e finitura. Qualche pezzo fu inciso da Hyppolite Corombelle, che a quel tempo lavorava e viveva in Bologna.
Si sa dei suoi buoni rapporti con il costruttore belga Lajot, con visite reciproche a Ravenna e Liegi.
Tanti i riconoscimenti ufficiali, fra i quali una medaglia d’oro all’Esposizione di Torino nel 1928, il titolo di Cavaliere della Corona d’ Italia nel 1946, la nomina a Cavaliere del Lavoro nel 1952.
Sincera l’ammirazione dei suoi clienti, che lo idolatravano e non volevano sentir parlare d’altri costruttori.
Possono oggi ritenersi fortunati i pochi possessori delle sue doppiette.
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