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Tanfoglio in calibro 9 Far System



Questa prova di affidabilità e valutazione pratica del Far System, è avvenuta in contemporanea alla catalogazione di una prima serie di modelli Tanfoglio in calibro 9 Far: siamo oggi in grado di dire che la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di tutti i modelli in 9 Far presentati, avverrà durante la prima settimana di febbraio, rendendo di fatto disponibili al pubblico queste armi sostanzialmente rivoluzionarie. Ma andiamo per ordine: abbiamo potuto condurre una prova tecnica indipendente dalla valutazione del campione del mondo, di cui vogliamo in questa sede rendere conto prima di ogni altra cosa, al fine di ricordare o presentare, a tutti coloro che non fossero ancora informati della "sostanza tecnica" del Far System, di che cosa si tratta.



Il sistema arma-munizione Far
Quando l’architetto Antonio Cudazzo ebbe l’idea per la prima volta, certo non si immaginava minimamente che la cosa avrebbe davvero preso campo. Eppure, a circa 5 anni di distanza da quella prima pensata notturna, il Far System è oggi una realtà industriale sia per i costruttori di armi che per quelli di munizioni.
Ma in che cosa consiste realmente il Far System, a prescindere dal significato per esteso dell’acronimo che sta per Fast, Accurate, Reliable (veloce, preciso, affidabile)? I nostri lettori ricorderanno la chiara sintesi teorica pubblicata, a firma del collega Guido Ferrari sul numero scorso di Armi magazine: ad essa non dobbiamo che aggiungere che il Far System parte da una scelta industriale basilare, legata alla possibilità di impiegare le munizioni nei due (per ora) calibri Far in armi con fusto non modificato. In altre parole, l’appetibilità industriale dei nuovi calibri è strettamente legata alla possibilità di camerarli in armi sostanzialmente esistenti (fusti in classe .45 o .38 Super Auto) per le quali è generalmente sufficiente semplificare il gruppo canna-carrello.
I costruttori di pistole semiautomatiche pertanto, si trovano di fronte ad una sostanziale semplificazione del processo costruttivo della canna e del carrello-otturatore (nessun risalto di chiusura, nessun recesso, nessuna rampa, asola o bielletta di attuazione della chiusura geometrica, canne cilindriche e rettilinee, molle normali "single coil" e così via, mantenendo del tutto inalterati i fusti esistenti, persino in un dettaglio trascurabile ma costosissimo a modificarsi, come il caricatore. Il 9mm Far infatti, si alimenta da un normale caricatore .38 Super Auto, così come il futuro (ma già omologato) 10mm Far alimenta da un caricatore 10mm Auto.
Risulta evidente a chiunque quindi che il Far System può essere impiegato liberamente da tutti i costruttori di armi che dispongano di semiautomatiche nei calibri cosiddetti "lunghi", ossia pari o superiori a 32 mm di lunghezza totale (quindi i vari .45, il .38 Super Auto, il 7,63 Tokarev o .30 Mauser, il .30 Carbine, i 9 Winchester Magnum e così via).
Dall’altra parte della barricata, ossia sul fronte dei costruttori di munizioni, si apre un varco nella stagnazione più totale in termini di innovazione: finalmente, pur sempre restando nel campo delle munizioni metalliche a fuoco centrale e che per di più impiegano palle di diametri conosciuti e diffusi, le prospettive di ricambio generazionale sono notevoli.
Il Far System inoltre è foriero di grande affidabilità: il 9mm Far infatti funziona sempre, con palle di peso agli estremi, con pesate di polvere ridottissime o esagerate, con caldo e freddo estremi, con tutti i tipi di molla, con carrelli di peso molto dissimile. E tutto questo è del resto intuitivo: se da un canto una pistola semiautomatica con chiusura geometrica può essere caratterizzata da un funzionamento critico a causa delle variabili quali ad esempio la mano del tiratore, perchè assorbono la quasi totalità dell’energia balistica nell’attuare il ciclo di fuzionamento geometrico, con il Far System l’arma funzionerebbe anche "in aria libera" (ossia senza il vincolo ergonomico del tiratore).
Ricordo a tal proposito due prove condotte anni addietro con le armi americane della Intratec, delle piccole semiautomatiche con chiusura a massa in calibro 9x19 e .45 Acp. ebbene, tutte e due le armi non funzionavano nel ciclo semiautomatico se impugnate debolmente, ad indicare che la funzione elastomerica della molla era in quel tipo di arma critica e preminente.
In realtà, il Far System non è un sistema d’arma-munizione "a massa" puro. La differenza è sottile, in quanto "la massa" otturatrice in realtà conta fino ad un certo punto, o meglio, la massa del carrello otturatore può essere anche notevolmente variabile, dato che il bossolo in realtà opera anche una chiusura geometrica. Tant’è vero che, in mancanza di esso e in un’arma del tutto uguale, il bossolo normale esploderebbe. Possiamo quindi considerare il Far System come un tipo di chiusura del tutto nuovo, che potrebbe essere definita a "massa ritardata".
38 S.A. che spara come il 9x21
Lo sviluppo del 9mm Far e stato lento e ponderato. In particolare, gli aspetti costruttivi del bossolo, componente che di fatto costituisce la vera innovazione e il cuore del sistema, hanno richiesto lunghi studi teorici e di pre-industrializzazione.
Il brevetto mondiale depositato dall’architetto Antonio Cudazzo è infatti centrato sul disegno interno del bossolo in questione, che di fatto opera la chiusura temporanea dell’arma che lo ospita, consentendo su di essa le innovazioni e semplificazioni che vedremo.
Per la produzione industriale dei nuovi calibri, Cudazzo si è rivolto al più qualificato costruttore mondiale in termini qualitativi, detentore di numerosi records mondiali, sia nel campo delle munizioni a fuoco centrale che a percussione anulare: la Nammo-Lapua finlandese. Questa ricerca della qualità era dettata anche dai valori balistici intrinseci ai nuovi calibri: il 9mm Far infatti, o anche 9x24 Far, è una munizione che ricalca grosso modo i valori pressori e prestazionali di un .38 Super Auto, con 400 metri tondi di velocità alla bocca con palla da 124 grani, contro i 360 massimi di un 9x21Imi, calibro di riferimento italiano.
Siamo dunque al cospetto di un fattore Major per quanto riguarda le competizioni IPSC, ma che offre, per la prima volta nella storia delle armi semiautomatiche, i vantaggi della chiusura a massa con calibri balisticamente superiori. E’ peraltro ovvio che, nel salire di potenza con i calibri a fuoco centrale per arma corta semiautomatica, si amplificano le risultanti all’azione balistica: quindi rilevamento, rinculo, oscillazioni, torsioni e così via. Le tradizionali canne oscillanti dei sistemi di chiusura geometrica Colt-Browning-Petter e derivate, con l’aumentare della velocità di ciclo dovuta al potenziamento dei calibri impiegati, producono accelerazioni e decelerazioni istantanee della massa anche rilevante della canna: il Far System azzera questo tipo di problema, dato che la canna resta del tutto immobile, a vantaggio di un più immediato rientro dell’arma in batteria. La questione molla di recupero è un altro punto che il Far System mette a segno sulla strada del miglioramento: pur presentandosi con potenze balistiche ai vertici della categoria calibrale, il 9mm funziona magnificamente con molle preferibilmente deboli, da 9x19 o anche da 7,65. Questa caratteristica implica un altro fondamentale vantaggio pratico: il carrello Far System è in grado di arretrare molto più rapidamente grazie ad una spinta notevole (quella di un .38 Super Auto) senza poi assorbire alcuna energia per compiere il lavoro di apertura geometrica svincolandosi dalla canna e senza essere antagonizzato da una molla esasperata. Tutto questo si traduce in una velocità di ciclo che, oltre ad essere marcatamente superiore a quella di un tradizionale sistema geometrico, consente il mantenimento della linea di mira in modo ottimale.
Questo aspetto del controllo balistico risulta evidente nelle Limited Far 9mm allestite da Tanfoglio per Eric Grauffel.
La prova a fuoco di Eric Grauffel
Il campione del mondo IPSC in carica Eric Grauffel è un giovane di poche parole ma simpatico e sempre sorridente. I suoi occhi chiari sono il centro dell’attenzione e appare evidente anche ad un profano, che il suo sguardo è la finestra su una macchina micidiale fatta di percezione, decisione istantanea, controllo totale delle reazioni psico-fisiche. Vederlo sparare è una vera soddisfazione: l’errore o l’indecisione sembrano impossibili e tutto si svolge come in un film, velocemente e prevedibilmente. I bersagli cadono uno dopo l’altro in sequenze e con velocità quasi ridicole, sembra che Grauffel giochi in uno di quei baracconi del Luna Park, dove i tiri sono di due o tre metri e si vincono i "peluche". Il suo cambio caricatore è del tutto invisibile all’occhio umano: abbiamo testimoniato personalmente, grazie ad un video al rallentatore, che il secondo caricatore è inserito e l’arma chiusa con un colpo camerato quando il primo caricatore non ha ancora toccato terra.
Con il Far System e la Limited Custom Tanfoglio 9mm Far, i 2 colpi a bersaglio, il cambio caricatore e altri due colpi a bersaglio hanno più volte marcato tempi inferiori a 2 secondi, mostrando un controllo dell’arma eccezionale e immediato, pur avendo Grauffel sperimentato con il nuovo sistema per mezz’ora sì e no.
In particolare, la prova del Far System nella Limited si è svolta nell’arco di circa 2 ore, nel corso delle quali Grauffel ha sparato un totale di poco inferiore ai 1000 colpi, in tre armi diverse.
La prova ha impegnato armi e tiratore in tutte le fasi più classiche delle gare IPSC: dai piattini a 10 metri, ai poppers ingaggiati per la verifica della precisione a distanza, anche a 50 e persino 70 metri, alle doppiette con cambio caricatore, alle sequenze rapide di 18 colpi per verificare l’affidabilità del sistema.
Ho potuto personalmente verificare un solo malfunzionamento sulla totalità dei colpi sparati, consistente in un "camino": un colpo non sparato liberato troppo presto da uno dei 5 caricatori a disposizione, evidentemente non perfetto. Tale malfunzionamento inoltre si è verificato durante lo sparo del secondo caricatore di 5 colpi impegnato dall’inizio della prova: da allora in poi, le armi hanno funzionato alla perfezione fino all’esaurimento dei colpi. Ricordo inoltre che tutte le armi impegnate avevano sparato 10 colpi di collaudo la sera prima, sul filo di lana dell’approntamento per la prova del giorno successivo.
Non sono stato autorizzato a divulgare le impressioni personali di Eric Grauffel sul Far System: evidentemente si tratta di un asso nella manica che la Casa gardonese e il campione del mondo preferiscono tenersi, in vista dei Campioniati Europei del prossimo novembre 2001. Ciò che tuttavia mi sento in grado di dire senza dispiacere nessuno, è quanto risulta evidente dall’osservazione del Far System nelle mani di un vero fuoriclasse. La Limited 9mm Far, pur impiegando munizioni con caricamento davvero potente e non essendo dotata di compensatori, presenta una cadenza di tiro notevolissima, una stabilità in batteria certamente superiore ad un’arma simile con chiusura geometrica e, soprattutto, un’affidabilità che diventerà presto proverbiale, nonchè standard di riferimento per le armi semiautomatiche e per le munizioni a fuoco centrale.

Le altre armi catalogate
Ho potuto brevemente analizzare e fotografare il primo lotto di armi Tanfoglio catalogate in 9mm Far System nella seduta dell’Ufficio del Catalogo Nazionale di martedì 5 dicembre ultimo scorso. Per la precisione, esse sono la Force Combat Far, la Force Carry Far, la T-95 Far e la Limited Custom Far, arma quest’ultima per la quale è stata ottenuta la catalogazione sportiva. Tutte le armi sono caratterizzate dal marchio Far in rosso Ferrari, laccato su ambedue i lati del carrello, nei pressi della volata. Mi conferma l’architetto Cudazzo, che tutti i costruttori di armi semiautomatiche in Far System apporranno tale marchio "di sicurezza" sulle armi, al fine di distinguere immediatamente un gruppo canna-carrello Far da uno geometrico, anche nel caso di una sostituzione di fusto.
Vorrei a questo punto soffermarmi brevemente sulla affidabilita e sicurezza di funzionamento del Far System in armi destinate al Law Enforcement e alla difesa personale. La mossa di Tanfoglio appare abbastanza evidente, con la catalogazione di ben due modelli di Force con fusto in polimero: disporre di un calibro molto potente in armi leggere vocate al servizio di polizia, caratterizzate da un sistema ad alta affidabilità.
In particolare, le armi destinate al Law Enforcement, che non spareranno mai i quantitativi di munizioni di un’arma sportiva ma che, al contrario, risiedono per la maggioranza del tempo in un’armadietto, debbono poter essere affidabili sin dal primo caricatore impegnato e non richiedere "rodaggi" più o meno lunghi, troppo spesso indispensabili a pistole con chiusura geometrica. Se aggiungiamo a questo la già avviata corsa europea per la sostituzione del calibro NATO per arma corta prevista per il 2004, è facile tirare alcune conclusioni...
Presto le munizioni Lapua
Dalla Finlandia giungono buone notizie per quanto riguarda il 9mm Far. Interpellati direttamente, all’Ufficio Ricerche e Sviluppo ci confermano l’arrivo del primo lotto di prova delle nuove munizioni a cavallo dello Shot Show, dove peraltro esse verranno probabilmente presentate in forma ufficiale. Prematuro dire quali saranno i valori balistici della munizione standard di riferimento: certamente saremo vicini ai 400 metri al secondo del .38 Super Auto (palla da 124 grani) con pressioni sovrapponibili a quelle del calibro americano.
Per i prezzi, buio pesto: alcune voci confermano un costo finale al pubblico simile a quello del .38 Super Auto, altre che il 9mm Far costerà appena di più, ma avvantaggiandosi della probabile aumentata vita di ricarica, aspetto non trascurabile per tutti coloro che lo volessero impiegare per il tiro sportivo.
I tempi dovrebbero esser rapidi: considerando che le prime armi Tanfoglio saranno disponibili presumibilmente dalla primavera, le munizioni dovrebbero venire distribuite parallelamente.
E’ pertanto ipotizzabile che il Far System faccia la sua comparsa ufficiale sul campo di gara italiano sin dalle primissime competizioni di aprile e maggio, preparando il terreno al grande appuntamento di novembre 2001, per gli Europei.
Piccola e ultima anteprima, in conclusione: sembra di capire che Tanfoglio abbia intenzione di allestire una vera e propria "Squadra Corse Far", selezionando alcuni dei migliori tiratori italiani...I "nostri" sono avvertiti.