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Il sistema a percussione



Il sistema a percussione Una vera rivoluzione nel campo delle armi da sparo, con il meccanismo a percussione non era più necessario avere una fonte di fuoco, fosse la scintilla o la precedente semplice miccia. L’accensione è ottenuta percuotendo una polvere chimica volatile, il fulminato. Tale sistema fu ideato e brevettato dal britannico reverendo Alexander J. Forsyth (1768-1843), della contea di Aberdeen. Nelle versioni più moderne il fulminato era contenuto in una capsula metallica che si trova dietro la camera caricata con la polvere da sparo. Il cane a testa piatta si abbatte sulla capsula provocando l’accensione. Venne così risolto il problema della sicurezza dello sparo in ogni condizione ambientale, e soprattutto venne eliminato il leggero ritardo prima esistente tra l’accensione della polvere contenuta nello scodellino e la deflagrazione della carica di lancio.



La gran parte delle armi da fuoco fino a questo momento era a colpo singolo, dato che si caricava la canna del fucile o della pistola e tale operazione doveva essere ripetuta dopo ogni sparo. È vero che già nel ‘500 si svilupparono pistole a ruota (le antenate delle rivoltelle), ma l’accensione a percussione permise la messa a punto di meccanismi compatti, sicuri, ed economici. Era il momento delle armi a più colpi. Era il momento di Samuel Colt.
Con il brevetto n. 6909 del 22 ottobre 1835, Samuel Colt (1814-1862) si assicurò i diritti di produzione della pistola a tamburo. Il sistema era semplice ed innovativo. Invece di caricare la canna dell’arma, si caricavano le singole cariche del tamburo, dietro le quali vi erano dei luminelli dove si inseriva la capsula di fulminato. I luminelli erano separati da paratie che prevenivano l’accensione di cariche contigue. Il tamburo ruotava al momento dell’armamento del cane, portando la carica in linea con la canna. La scadenza del brevetto nel 1850 impedì fino a quel momento ad altri concorrenti di sviluppare sistemi che potessero minacciare il monopolio di Colt.
Le Colt impiegarono qualche tempo prima di superare le diffidenze che solitamente accompagnano i progetti innovativi, ma gli eccellenti risultati ottenuti dai Rangers del Texas portarono alla loro adozione da parte sia militare sia civile. Le prime Colt erano molto pesanti e di grosso calibro, come le Walker e le Dragoon (la Walker venne sviluppata con l’assistenza del capitano Walker dei Rangers del Texas; la Dragoon, più compatta, era destinata ai militari a cavallo, chiamati appunto Dragoni fino alla Guerra Civile); si sentiva la necessità di un’arma più leggera, di calibro ridotto. Nacque così una leggenda, la Colt Navy 1851, calibro 36, un’arma maneggevole ed affidabile. Ne furono prodotte più di 250.000, e fu l’arma da fianco di personaggi come Wild Bill Hickok e Buffalo Bill.

 
Wild Bill Hickok

 
Buffalo Bill.


Questo calibro, nelle sue modifiche moderne 38 special e 357 magnum, è ancora oggi il più diffuso al mondo.
Un’altra arma a percussione molto conosciuta fu il Remington New Model Army revolver. Prodotto tra il 1863 ed il 1875, fu largamente usato dai soldati dell’Unione durante la Guerra Civile.
Il sistema a percussione portava in sé i semi della moderna cartuccia, e quindi del sistema a retrocarica. Già per le prime Colt si erano utilizzate le prime cartucce, cilindri di cartone contenenti la polvere con la palla già inserita ad una estremità. Tali cartucce si infilavano dalla parte anteriore del tamburo, per poi inserire la capsula nel luminello posteriore. La rapidità di ricarica aumentava notevolmente, invece di caricare ogni camera con polvere e palla separate. Infatti molti tiratori avevano l’abitudine di portare con sé più tamburi carichi; in caso di necessità era più agevole sostituire il tamburo piuttosto che caricare singolarmente ogni camera.
 
Remington New Model Army revolver

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