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Termine Bolt-action


Con il termine Bolt-action si identifica un sistema per la chiusura della culatta in carabine o fucili a ripetizione manuale o a colpo singolo, nel quale l'otturatore si muove manualmente prima ruotandolo sul prorio asse ed arretrandolo per aprire la culatta ed espellere il bossolo sparato e poi, con movimento contrario, permettere il cameramento di un'altra cartuccia, richiudere la culatta e rendere l'arma pronta allo sparo.

La prima applicazione pratica di questo sistema si è avuta con l’adozione da parte della Prussia del fucile ad ago Dreyse (1841). Nei decenni successivi, le armi a otturatore girevole-scorrevole hanno raggiunto una diffusione in campo militare pressoché universale, almeno fino alla seconda guerra mondiale. Il sistema infatti si è rivelato funzionale, oltre che per la armi ad ago, anche per quelle a percussione centrale o anulare, per le armi monocolpo (come l'ordinanza italiana Vetterli) come per quelle a ripetizione, sia per le armi a polvere nera che per quelle successive a polvere infume.

Ma come funziona???

L’otturatore è composto da un cilindro scorrevole, che contiene il percussore. Un manubrio perpendicolare, generalmente posto sul lato destro, ne permette l’azionamento. Il cilindro impedisce l’apertura dell’arma sotto sparo per mezzo di alette, che si inseriscono nella culatta. Per caricare l’arma, quindi, bisogna prima chiudere l’otturatore facendo scorrere lo stesso in avanti e ruotare successivamente in senso orario il manubrio, in modo che le alette di bloccaggio si inseriscano nelle corrispondenti sedi nella culatta, impedendo ulteriori movimenti longitudinali. Generalmente, il percorso che compiono le alette non è piano, ma elicoidale. Questo perché, ruotando in senso antiorario il manubrio, lo sblocco delle alette coincide con un leggero arretramento dello stesso, in modo che l’estrattore a gancio (solidale all’otturatore) riesca a scollare il bossolo dalle pareti della camera (estrazione primaria). Dopo di ciò, l’arretramento del manubrio completa l’estrazione del bossolo, che viene successivamente espulso.

Il sistema con otturatore a manubrio e movimento girevole-scorrevole (in inglese bolt action) in origine venne detto anche " a chiavistello" poichè ricordava appunto un chiavistello da porta. La cosa più sorprendente è che Johann Nicolaus von Dreyse inventò questo meccanismo non per caricare il suo fucile ad ago dalla culatta, ma per permettere di sostituire agevolmente l'ago che, corroso dalla combustione della polvere nera, si rompeva di frequente. Infatti il primo modello di fucile ad ago era ad avancarica. Successivamente l'inventore prussiano si rese conto che, con alcune piccole modifiche, il suo meccanismo poteva costituire la base di un fucile a retrocarica più efficente di quelli fabbricati o sperimentati fino ad allora (di cui il Gorla-Crespi, inventato da due italiani ma adottato dall'esercito austriaco, e il Fergusson, inglese, usato durante la guerra di indipendenza americana, entrambi a pietra focaia, e l'americano Hall, di cui parte degli esemplari prodotti furono a pietra e partea percussione a luminello, usati durante la guerra con il Messico per il possesso del Texas, sono gli esempi più noti)
Dopo alcuni anni (il primo modello di Dreyse furono adottati dall'esercito prussiano nel 1841) altri fucili ad ago con meccanismo simile furono adottati da Francia (Chassepot mod. 1866) Regno d'Italia (Carcano mod. 1868, realizzato convertendo armi ad avancarica) e Russia (fucile sistema Karl del 1866 circa) e altri meno noti furono fabbricati sia per il mercato militare che per quello civile. Dreyse produsse addirittura un modello di revolver ad ago...
Il primo fucile "moderno" con sistema ad ago fu il francese Chassepot, che aveva un calibro più piccolo dei suoi concorrenti (11 mm., un diametro che diventerà comune in Europa e nel resto del mondo nei fucili militari con l'esclusione di Gran Bretagna e Stati Uniti che gli preferiranno il calibro .45) e un ago percussore più corto e meno soggetto a rotture.Fu il fucile che fece "meraviglie" a Mentana contro i garibaldini, armati per lo più di schioppi a bacchetta: contro i Dreyse nel 1870 fece altro e ben diverso tipo di figura.... Dopo il 1870 assistiamo al cambiamento epocale con il passaggio dal sistema ad ago con bossolo combustibile al sistema con bossolo metallico a percussione centrale (il più arcaico sistema a pecussione anulare aveva avuto già successo in America e in alcuni paesi europei nei fucili con chiusura a blocco tipo il Remington Rolling Bolck adottato da Belgio, Svezia e Norvegia, ma furono poco usati nel sistema bolt action con la sola importante eccezione dello svizzero Vetterli)
A partire da tale data inizia la sostituzione di quasi tutte le armi delle potenze europee con armi bolt action monocolpo: la Francia nel 1874 converte il suo Chassepot con il sistema Gras, applicando un percussore centrale e un estrattore (il principale problema dei nuovi fucili è l'esigenza di estrarre il bossolo metallico sparato, non esistente nei vecchi fucili con bossolo combustibile) mentre il Dreyse viene sostituito nel 1871 dal primo modello di fucile progettato da Paul Mauser. In Olanda il geniale progettista Beaumont fa adottare un suo fucile in cui la molla del percussore non è a spirale, avvolta attorno al percussore, ma a lamina a "V" contenuta nel manubrio che è diviso in due parti unite da una vite, l'Italia adotta il sistema di chiusura del Vetterli svizzero ma a percussione centrale, e incredibilmente in versione monocolpo (il Vetterli originale svizzero del 1867 era a ripetizione con serbatoio tubolare e sparava cartucce calibro 10,4 a percussione anulare che gli americani chiamano ".41 Swiss") in Russia invece da tempo era in uso il fucile Berdan I° tipo, un fucile con chiusura a "botola" e cane laterale, simile ai modelli ottenuti convertendo le armi a luminello, ma prodotto ex novo dalla Colt per l'esercito zarista, ma nel 1871 viene adottato il Berdan II° modello, un monocolpo bolt-action in calibro .42, prodotto inizialmente in America e successivamente in varie fabbriche dell'Impero Russo.
La terza fase dei bolt action militari si verifica nel decennio successivo, quando molti dei fucili sopracitati vengono convertiti a ripetizione, applicando serbatoi tubolari (francese Gras-Kropatshcek, tedesco Mauser 71/84) o verticali (Vetterli-Vitali modello 1887, Beaumont-Vitali mod. 1884) e gli eserciti che non passarono alla ripetizione al tempo della polvere nera e dei grossi calibri (Russia, Inghilterra, Giapponee altri) lo faranno nella fase successiva, quando i calibri saranno ridotti a 8 mm. o meno, con l'introduzione della polvere infume. Dopo l'adozione del Lebel 1886 da parte della Francia infatti il mondo dei fucili militari non sarà più lo stesso: alcuni eserciti adotteranno il piccolo calibro (.303 British, 8X50R Mannlicher, 8mm. Murata mod.1887 nipponico, a serbatoio tubolare come il Lebel francese) pur utilizzando ancora la polvere nera, convertendoli successivamente al nuovo propellente appena disponibile(il fucile Lee-Metford adottato nel 1888 diventerà nel 1895 il famosissimo Lee-Enfield, adottando una rigatura a solchi più profondi proprio per utilizzare la polvere a doppia base detta "cordite", che erodeva rapidamente la bassa rigatura detta "tipo Metford" usata precedentemente) mentre Italia, Russia, Germania e Stati Uniti passeranno al piccolo calibro solo con la nuova polvere. Il Giappone nel 1897 sostituirà il Murata con l'Arisaka Tipo 38 calibro 6,5mm.
Durante la guerra anglo-boera, il conflitto ispano-americano a Cuba e altre scaramucce in varie parti del mondo si dimostra subito come i nuovi fucili siano capaci di prestazioni impensabili fino a dieci anni prima: gittate lunghissime, traiettorie tese che permettono tiri micidiali fino a 1000 metri e oltre, penetrazione molte volte superiore ai modelli precedenti. Tutte lezioni che saranno bellamente ignorate dagli stati maggiori degli eserciti belligeranti nel successivo massacro della Guerra Mondiale, la prima, dal 1914 al 1918, dove i fucili bolt action destinati ad entrare nella leggenda si scontreranno per la prima volta sul campo dando prova delle loro capacità.
E se il Lebel, ultimo superstite del sistema Gras derivante dallo Chassepot, non avrà altro futuro che la Legione Straniera dove resterà in servizio anche dopo la sua dismissione dall'esercito, la creatura di Mauser, il modello 1898 calibro 7,92x57, utilizzato anche da altri eserciti in calibro 7x57 e 7,65x53, e copiato dagli americani con lo Springfield claibro 30/06, sarà la pietra di paragone per tutti i successivi fucili e carabine di questo tipo prodotti nel mondo. D'altro canto, fucili come il Moisin Nagant russo e il Lee Enfield inglese daranno prova di essere, ancorchè non perfetti, certo buoni fucili militari in tutte le condizioni d'uso.
Già prima della guerra il sistema bolt action era stato applicato alle carabine da caccia, e si era dimostrato valido anche con cartucce potenti come quelle destinate ai Safari africani. Gli armaioli inglesi si rivolsero a Mauser per avere la licenza di utilizzo del suo progetto e, anzi, Rigby gli chiese di progettare l'azione Double-square Magnum per poter camerare il suo .416, troppo lungo per l'azione 1898; tale azione permetterà a Holland & Holland nel 1913 di produrre le sue primae carabine calibro .375 Belted Magnum, un best seller nella storia delle munizioni da caccia grossa il cui successo continua ancora oggi a 99 anni di distanza.
Dopo la seconda guerra mondiale alcune ditte europee e sopratutto americane sviluppano cartucce ancora più potenti e sistemi di chiusura più moderni: se Winchester rimane fedele al disegno Mauser modificando solo la sicura Remington modifica il modo di costruire l'otturatore e la sua serie 700 viene prodotta a costi inferiori rispetto alla concorrente. Weatherby crea le sue cartucce superpotenti e progetta per loro l'azione Mark V a nove alette di chiusura (contro le due dei fucili di derivazione militare) adatte a sopportare pressioni estreme. In Europa produttori come Seyr in Austria e SAuer & Son in Germania creano otturatori di nuovo disegno mentre ltre ditte, come la tedesca Kriko e la belga FN, modificano leggermente il disegno originale Mauser. In Cecoslovacchia la CZ Brno produce carabine sistema Mauser modificato che ancora oggi godono di una reputazione di affidabilità e precisione di prima grandezza.
Negli anni '60 nascela nuova meccanica Mauser/Gehmann e il fucile con cui tutti i cocnorenti dovranno confrontarsi per molti anni: il Mauser Europa 66 adotta un otturatore "telescopico" in due pezzi che scorrono uno sull'altro riducendo la lunghezza dell'arma di circa 9 cm. rispetto a ogni concorrente a parità di lunghezza di canna, e contemporaneamente incrementando la precisione: prodotto in diverse versioni e in moltisimi calibri il Mauser 66, il cui peculiare sistema di chiusura conferisce anche la capacità di sostituire rapidamente la canna e variare il calibro, nonostante il costo elevato diventa subito un best seller mondiale.
Nonostante l'avvento,negli ultimi 20 anni, di molti nuovi fucili semiautomatici camerati anche per cartucce di considerevole potenza, e anche molto precisi, il fucile bolt action continua a dominare il mercato delle armi da caccia rigate di alto livello.

Fonte armigranbellapassione con modifiche.

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