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Pistole Limited Edition: "Engraving N03"


Proprio come ciascuna delle 10 92FS in Edizione Limitata, anche la n. 3 presenta caratteristiche uniche.

Pistola Beretta 92FS Pistole Limited Edition



I raffinati profili dell'incisione in stile Liberty, i motivi ornamentali e floreali con foglie in rimessa in oro, donano a questa pistola una elegante e tradizionale bellezza. Le scritte in oro sul carrello otturatore sono ulteriormente adornate dai floreali inserti di materiale prezioso in argento e oro.

Fonte


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Edizione limitata della storica 92 FS

Beretta offre una edizione limitata della storica 92 FS (cal. 9x19mm).
 caratterizzata da un ornato ad incisione floreale presente sul carrello otturatore e sul fusto della pistola, mentre le guancette sono in legno di Ebano nero. Il contrasto tra il legno opaco e la lucidatura  donano alla pistola una straordinaria bellezza. Sul carrello otturatore vi sono le scritte in oro per completare il capolavoro.

 incisione N01 "Engraving N01"

Diamanti per una Beretta 92FS





Un pezzo unico disegnato e creato da Beretta in collaborazione, con Barozzi, gioielliere a Brescia. Si tratta di una 92FS, famosa in tutto il mondo essendo la pistola lato ufficiale di corpi di polizia e gli eserciti in molti paesi. Un omaggio al concetto di puro lusso arricchita da manopole realizzate di oro bianco completamente ricoperta da diamanti.

AF2011 Dueller Prismatic (Una pistola bresciana con cui colpire James Bond)

AF2011 Dueller Prismatic: da Gardone Valtrompia la pistola di James Bond





Una pistola bresciana con cui colpire James Bond. Non è una minaccia, ma un dato di fatto: il nemico numero uno dello 007 interpretato da Daniel Craig – il nuovo film ‘Spectre’ è nelle sale proprio in questi giorni – impugna infatti una pistola completamente made in Brescia, o meglio made in Valtrompia. Lo scrive BresciaOggi.
Dave Bautista è l’attore che interpreta Mister Hinx: killer di lungo corso e ovviamente ‘socio’ della Spectre contro cui James Bond dovrà combattere dall’inizio alla fine. Nella fondina di Mister Hinx una AF-2011 Dueller Prismatic, una pistola disegnata e forgiata dalla Arsenal Firearms di Magno, frazione di Gardone Valtrompia.
Il titolare dell’azienda, un vero laboratorio artigianale già definito come “la boutique della armi”, è il bresciano Nicola Bandini. I dettagli tecnici dell’arma, raccontati ancora da BresciaOggi: è alimentata da due caricatori monofilari in lamierino d’acciaio e con fondello singolo, attivata da due grilletti per una doppia ‘bocca’. Fanno fuoco contemporaneamente.
Una pistola spettacolare, ideale dunque per ben accompagnare le scene altrettanto spettacolari della pellicola diretta da Sam Mendes. Prodotta appunto dalla Arsenal Firearms, attiva dal 2011 e ormai conosciuta in tutto il mondo. 
Note Tecniche
La AF2011 Dueller Prismatic Ã¨ la "terza incarnazione" della AF2011-A1 Second Century", ovvero la prima pistola semi-automatica a doppia canna ad essere prodotta in serie, ed è offerta nei calibri .45 ACP, .38 Super Auto e 10mm Auto.
Alimentata da due caricatori monofilari in lamierino d'acciaio con fondello singolo, ed attivata da due grilletti che intervengono su un doppio cane a cresta singola, la AF2011 Dueller Prismatic fa fuoco contemporaneamente, con unTiming perfettamente studiato per impedire inceppamenti, da due canne parallele da sei pollici e mezzo di lunghezza, realizzate in acciaio SUS416 e munite di fori di compensazione.
Il carrello dell'arma, macchinato dal pieno in acciaio 39NiCrMo con macchinari CNC a cinque assi con tolleranze rigidissime (così come peraltro il fusto), presenta intagli anteriori e posteriori ed ospita una tacca di mira fissa ad alta visibilità ed una mira posteriore regolabile. Si tratta, a tutti gli effetti, di una versione a doppia canna di una pistola 1911 preparata per il tiro dinamico, tant'è che tra le altre caratteristiche annovera guancette dell'impugnatura in G10 e una coppia di grilletti scheletrati.
Foto presente in internet ,  istantanea di una pagina web del sito: 
 fonte :www.all4shooters.com
Tutte le informazioni riportate su questa pagina sono state prelevate da fonti pubbliche su internet o inserite dagli utenti.

La pistola di 007


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Chi non ricorda nei tanti film di James Bond almeno una scena in cui l’agente segreto usa la sua arma d’ordinanza? Ebbene è dal primo film “Licenza di uccidere” che la Walther PPK è la pistola di Bond. Il primo degli infiniti gadget che Q gli prepara all’inizio di ogni nuova avventura.
Per ricordare questo protagonista indiscusso del grande schermo, Armi e Accessori, portale per la compravendita di armi online, vuole dedicare questo articolo all’armamentario di James Bond.
Da “Il domani non muore mai” (1997) in poi, cioè negli ultimi film della saga di 007, Bond usa, invece, la Walther P99, versione moderna della PPK, fino ad arrivare all’ultima pellicola “Skyfall” (ora è Daniel Craig nel ruolo dell’agente segreto) dove la Walther P99 appare in una versione futuristica in quanto è in grado di riconoscere, grazie a sofisticatissimi sensori, la mano del suo proprietario e quindi solo lui può usarla.
Al di là della notorietà data a questa arma dal cinema, la Walther PPK fu prodotta dal 1931 dalla Carl Walther ed era molto usata in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Una curiosità: Hitler si suicidò proprio con questa pistola. PPK parrebbe l’acronimo di Polizei Pistole Kriminal.
La pistola Walther P99 è, invece, la più recente ed innovativa tra le armi corte della casa tedesca.
L’arma fu prodotta dal 1996 e, pur essendo una “full size” si presenta esteticamente gradevole, compatta, leggera e sottile.
Tra le peculiarità più rilevanti di quest’arma ricordiamo il fusto in tecnopolimero; questa caratterizzazione, unita alla possibilità di sganciare il caricatore tramite due levette allineate al ponticello del grilletto e al percussore lanciato garantisce un’ottima tenuta e una reale maneggevolezza.
Ma parlando di pistole e di 007 non si può non accennare alla pistola d’oro di Scaramanga, il killer nemico di Bond soprannominato appunto “L’uomo dalla pistola d’oro” (1974); quest’arma può essere smontata in vari pezzi che diventano un portasigari, un accendino, due gemelli e una penna stilografica… tutto d’oro.

DATI TECNICI

Tipo di armaPistola semiautomatica
Peso590 g
Lunghezza155 mm
Lunghezza canna83 mm
Altezza100 mm
Calibro7.65 x 17 (7,65Browning) o 9x 17 (9mm corto)
Tipo munizioni7,65Browning o 9 mm corto
Velocità alla volata308 m/s (7,65Browning) – 244m/s (9mm corto)
AlimentazioneCaricatore amovibile da 7 o 6 colpi
Organi di miraAnteriore a lama, posteriore a U regolabile

I calibri dei fucili da caccia a pallini


I calibri dei fucili da caccia a pallini sono tradizionalmente indicati da un numero inversamente proporzionato al diametro relativo dell'anima della canna. Così, ad esempio, un calibro 12 è più grande di un 20 e questo è a sua volta maggiore di un 28.
Il motivo di questo risiede nel fatto che quando gli armaioli inglesi decisero di stabilire una numerazione convenzionale dei calibri dei fucili da caccia, si basarono sul peso della palla sferica in piombo, corrispondente al calibro in esame, espressa in frazioni di libbra ovvero nel numero di palle che si potevano ricavare da una libbra (pound) di piombo, pari a 453,6 grammi secondo il sistema britannico (detto anche imperiale poichè fu codificato definitivamente sotto il regno dell'imperatrice Vittoria)



calibro / diametro (mm.)

4 - 23,35
6 - 21,75
8 - 20,80
10 - 19,30
12 - 18,10
14 - 17,20
16 - 16,80
20 - 15,60
24 - 14,70
28 - 14
32 - 12,75
36 - 10,40
 


A questi va aggiunto il .410 americano che ha il diametro indicato in millesimi di pollice.
Esistono poi il 9mm. Flobert , l'8 mm Flobert e il 6 mm.Flobert: sono calibri che un tempo erano di libera vendita come le armi ad aria
compressa e venivano usati anche per insegnare ai giovanissimi l'uso delle armi. Da quando per acquistarli occorre adempiere agli stessi obblighi di chi acquista una "vera" arma sono caduti un pò in isuso.
Nei calibri medi (dal 12 al 20) la lunghezza normale del bossolo è di 70 mm. ma nel calibro 12 e nel 20 esistono le cartucce magnum che hanno il bossolo lungo 76 mm. (3") e nel 12 addirittura il supermagnum con bossolo da 89 mm (3 1/2") . Anche il .410 magnum ha il bossoo da 76 mm.
In Italia i calibri superiori al 12 non sono consentiti per la caccia. In lacuni stati americani si può ancora utilizzare il 10 e questo fa sì che qualche modello sia ancora prodotto, specie nel calibro 10 magnum con bossolo da 89 mm ( il bossolo normale del calibro 10 è da 76 mm.) usato sopratutto per la caccia in palude agli uccelli acquatici (dove si tira da grandi distanze) mentre i calibri ancora superiori, un tempo usati anche per la caccia grossa, sono ormai quasi dappertutto scomparsi con l'eccezione di quei paesi dove si possono ancora usare le "spingarde", grossi fucili da barca, sempre nelle zone paludose.
Recentemente c'è stato un ritorno in auge dei calibri inferiori, particolarmente del 28, che un tempo erano usati sopratutto per il tiro a fermo dal capanno e ora invece vengono utilizzati per tutta caccia. In parte le aumentate prestazioni delle armi da caccia hanno permesso ciò ma la ragione principale è il ritorno a una caccia incentrata più sull'abilità del tiratore e sul concetto di sportività che non sull'incremento di potenza come negli anni passati.


Il calibro 14 deriva dalla trasformazione dei fucili da avancarica a retrocarica.
Si diffuse soprattutto nei fucili a spillo, in misura minore nei retrocarica a percussione centrale.
Era un calibro intermedio tra il 16 e il 12, portava 30 grammi di piombo come dose standard (al pari dei 28 g del 16 e i 32 g del 12).

Credo sia andato in disuso già negli anni venti in quanto non offriva nessun reale vantaggio rispetto al 16 e al 12. Le armi sono rare, prevalentemente doppiette, forse qualche monocanna ma non ne ho mai visto uno.

Termine Bolt-action


Con il termine Bolt-action si identifica un sistema per la chiusura della culatta in carabine o fucili a ripetizione manuale o a colpo singolo, nel quale l'otturatore si muove manualmente prima ruotandolo sul prorio asse ed arretrandolo per aprire la culatta ed espellere il bossolo sparato e poi, con movimento contrario, permettere il cameramento di un'altra cartuccia, richiudere la culatta e rendere l'arma pronta allo sparo.

La prima applicazione pratica di questo sistema si è avuta con l’adozione da parte della Prussia del fucile ad ago Dreyse (1841). Nei decenni successivi, le armi a otturatore girevole-scorrevole hanno raggiunto una diffusione in campo militare pressoché universale, almeno fino alla seconda guerra mondiale. Il sistema infatti si è rivelato funzionale, oltre che per la armi ad ago, anche per quelle a percussione centrale o anulare, per le armi monocolpo (come l'ordinanza italiana Vetterli) come per quelle a ripetizione, sia per le armi a polvere nera che per quelle successive a polvere infume.

Doppietta BENETTI A.



foto prese da internet  fonte

Incisione "Rose and Scroll" ben eseguita, calcio a 1/2 pistola di grado 3 satinato, calciolo e goccia in bachelite, canne di acciaio Wichers perfettamente tirate e brunite.-

Scheda tecnica 
MOD. Silver Pigeon
MARCA: A. Benetti G.V.T. (BS)
CALIBRO: 16  (17,0 - 17,0)
LUNGHEZZA CANNE: cm. 70 - Kg 1,440
STROZZATURE 1° CANNA: 6/10 (16,4)
STROZZATURE 2° CANNA: 9/10 (16,1)
CAMERA SCOPPIO: mm.70-Bascula mm.50
LUNGHEZZA CALCIO: cm. 36,0 (Dx)
PESO: Kg. 3,250
ANNO FABBRICAZIONE: 1956 circa
NOTE PARTICOLARI: Canne con ramponi saldati, bigrillo, no ejectors, batterie tipo H&H curatissime, bindella larga, finitura argento vecchio.-


STORIA DEL PRODUTTORE: ANDREA BENETTI G.V.T. (BS) ITALY

Benetti Andrea, già Isidoro; costruttore di armi leggere in Gardone Val Trompia fin dal 1954, ha costruito armi da caccia di pregevole fattura usando sempre materiali di qualità.

Doppietta Darner





Calcio Inglese in radica grado 4 finitura satinata con calciolo in osso, incisione a sbalzo molto bella, mirino avorio, doppietta molto particolare, ottimi acciai, peso molto contenuto, estrema manegevolezza.-

STORIA DEL PRODUTTORE: DARNE ST. ETIENNE FRANCE

Metodi di caccia

Metodi di caccia

                                                                      
LA BATTUTA:
Si definisce propriamente Battuta il metodo di caccia per il quale i cinghiali vengono forzati verso le poste da un fronte costituito da soli battitori, prescindendo quindi dall'uso dei cani. Il numero dei battitori e la distanza fra ciascuno di essi dipende dalla superfice della zona da battere, dalla natura del terreno e dalla copertura vegetale che si incontrerà sul fronte di battuta. Contrariamente a quanto viene spesso ritenuto, nella battuta è buona regola procedere lentamente e senza eccessivo rumore, in tal modo si ottiene il risultato di non allarmare eccessivamente gli animali, ciò consente che essi giungano nei pressi delle poste a velocità moderata così da far risultare il tiro facilitato diminuendo la frequenza dei capi feriti e difficilmente recuperabili.

LA GIRATA:
Nel caso della Girata i cinghiali sono forzati verso le poste per l'azione di un unico cane, detto " Limiere", condotto da un conduttore di cane Limiere, che deve risultare abilitato a seguito di prova attitudinale, da eseguirsi sia per il conduttore che per il cane. Il limiere ha il compito di trovare le tracce recenti dei cinghiali che dopo la pastura notturna hanno raggiunto le lestre . Diverse razze di cani sono utilizzabili a questo scopo, ma tra quelle che forniscono i soggetti più adatti può essere citato il Dachsbracke; di fondamentale importanza risulta in ogni caso la selezione e l'addestramento dei soggetti impiegati, che debbono procedere lentamente, con metodo e tranquillità, risultare perfettamente in mano al conduttore e rientrare rapidamente senza inutili inseguimenti. La girata presuppone l'adozione di un numero limitato di poste da quattro a otto . L'azione ha il massimo rendimento se preventivamente viene eseguito in modo corretto la tracciatura, cioè verificare le tracce e le pasture dei cinghiali eseguite nella notte e seguirle fino ad arrivare ai rifugi. Si tratta di un metodo di caccia che presuppone un'ottima conoscenza dei luoghi e delle abitudini dei cinghiali e che, rispetto alla braccata ha il vantaggio di disturbare meno le altre specie selvatiche, e l'ambiente in cui si svolge.

LA BRACCATA:
  Si definisce propriamente braccata la forma di caccia collettiva in cui i cinghiali vengono spinti verso le poste da una muta di cani condotti da un numero più o meno elevato di conduttori (canettieri o bracchieri). E' questa la forma di caccia al cinghiale attualmente più diffusa in Italia ed ha come modello la cosiddetta " cacciarella" praticata, a partire dalla seconda metà dell'ottocento, nella Maremma toscana e laziale. In generale la braccata copre una porzione rilevante di territorio, comporrta l'utilizzo contemporaneo di molti cani e anche le poste sono molto numerose. La velocità con la quale i cinghiali vengono mossi dipende in larga misura dal tipo di azione svolta dai cani e conseguentemente dalle loro caratteristiche morfologiche ed attitudinali. In tal senso esiste una vasta varietà di cani utilizzati, ad esempio l'istriano, il griffone vandeano, il beagle i segugi italiani e svizzeri, il posevatz, il segugio dei balcani, a volte nelle mute trovano impiego anche razze utilizzate in genere come cani da tana, terriers o bassotti, dotati di una cerca limitata ma assai efficace e di un notevole coraggio e perseveranza. Purtroppo nella realtà vengono spesso utilizzate mute miste di cani di varia origine, di nessuna tipicità e, ciò che è più grave, privi della necessaria specializzazione ed addestramento, il che tende ad aggravare ulteriormente alcune caratteristiche negative della braccata: scarsa selettività e forte disturbo delle zoocenosi. Sarebbe auspicabile che sempre più in futuro si privilegiassero gli aspetti tecnici di tale forma di caccia. Utilizzo di mute omogenee, indipendentemente dalle razze rappresentate, per ciò che concerne velocità e resistenza, in modo da evitare il frazionamento della muta durante l'inseguimento. Uso di cani ben addestrati e in grado di rientrare con prontezza al richiamo in qualsiasi fase della braccata, essi dovranno trascurare la passata di altri ungulati, o comunque di altri mammiferi.


CACCIA INDIVIDUALE.
Si tratta di tecniche venatorie tipicamente utilizzate per il prelievo selettivo, generalmente viene eseguita da una altana con l'uso di carabine di alta precisione dotate di canocchiale di mira che permettono tiri sicuri ed efficaci. Le altane vengono installate nei territori dove la presenza del cinghiale è in contrasto con le colture agricole e dove si riscontrano danni ingenti alle colture.

Zoli Black Magic Fluted




E’ nera, è bella ed è molto precisa. In più ha la canna scanalata per ridurre le vibrazioni. E’ l’ultima intrigante versione della carabina da tiro prodotta dalla Zoli in calibro .300 Winchester Magnum. Ma per averla bisogna aspettare tre mesi
di Mauro Maggi