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Il sistema di chiusura nelle pistole automatiche COLT



Settantaquattro anni e non li dimostra...
Il sistema di chiusura nelle pistole automatiche COLT
Uno dei problemi delle armi automatiche, fin dai loro esordi, è stato quello di far coincidere il momento dell'apertura dell'otturatore con quello in cui la pallottola aveva abbandonato la volata della canna.
Il ritardo è indispensabile, in quanto all'atto dello sparo i gas che si espandono ad altissima pressione romperebbero l'involucro di ottone del bossolo, non piu' contenuto dalle pareti della camera di cartuccia, con gravi conseguenze per il tiratore e per l'arma.
Nelle munizioni deboli (380 ACP, 7.65 Browning et similia) il ritardo è ottenuto semplicemente dalla massa del carrello più l'azione della molla di recupero dell'otturatore. L'inerzia creata da questi due fattori ritarda l'apertura dell'otturatore di quel tanto che serve per far uscire dalla volata della canna la pallottola e, conseguentemente, a far calare le pressioni generate dalla deflagrazione a livelli di sicurezza.
Nelle munizioni più potenti, invece, questo sistema non è attuabile. Infatti per generare un'inerzia sufficiente, si dovrebbe aumentare sia la massa del carrello-otturatore che la forza esercitata dalla molla di recupero. Il che porterebbe, con munizioni potenti, dover esercitare sforzi erculei soltanto per introdurre la prima cartuccia in canna, per non parlare di quando possono occorrere inceppamenti di vario tipo, a cui occorre ovviare rapidamente per poter continuare a operare con l'arma.
L'altra soluzione si chiama "chiusura geometrica", che rende possibile fabbricare armi, per il peso e per lo sforzo adoperato per operare il loro armamento, che siano considerabili ancora "portatili".
John Moses Browning, geniale mormone nato a Ogden, Utah, nel 1855, inventò un tipo di chiusura geometrica che è diventato il punto di riferimento per tutte le altre, ed anche la più copiata in assoluto, in quanto di facile realizzazione.
L'applicazione più famosa di questo principio è la pistola semiautomatica Colt Government Model 1911 e 1911A1, in calibro .45 ACP, elaborato appositamente per quest'arma.
In questo sistema la canna e' vincolata al castello tramite una bielletta, infulcrata alla parte inferiore della culatta. Immediatamente davanti alla camera di cartuccia, nella parte superiore della canna, sono stati macchinati due risalti che vanno a impegnarsi con altrettanti recessi fresati sul cielo del carrello-otturatore. All'atto dello sparo la canna e il carrello arretrano insieme per un breve tratto (circa 7 mm.). A causa della biella che ruota nella parte inferiore, la canna si abbassa dalla parte della culatta, disimpegnandosi dagli intagli sul carrello e consentendo a quest'ultimo di proseguire la corsa all'indietro, di riarmare il cane, eiettare il bossolo spento dalla finestra di espulsione. Riestendendosi, la molla di recupero porta di nuovo il carrello in avanti, provocando il prelievo di una cartuccia dal serbatoio e la sua immissione nella camera di cartuccia, e riporta la canna stassa in avanti. L'eccentricità della biella fa rioscillare la canna verso l'alto, portando i risalti della canna a impegnarsi nuovamente nel carrello, rendendo solidale cosi il complesso canna-carrello.
Gli impegni della canna sul carrello e la bielletta che opera lo svincolo canna carrello sono evidenziati in rosso. In questo spaccato la pistola è in chiusura (alto a sinistra) e poi in apertura(alto a destra), con il bossolo in fase di espulsione. Notare la canna arretrata e abbassata nella parte posteriore e la bielletta ruotata.
Il segreto per gestire correttamente il ritardo con una munizione come il .45 ACP è proprio in quel movimento di 7 mm. in cui canna e carrello rinculano insieme. Quel breve intervallo, infatti, è sufficiente per far uscire la pallottola dalla canna e far abbassare la pressione dei gas.
I vantaggi del sistema Colt sono: affidabilità anche in condizioni gravose (fango, freddo, mancanza di lubrificanti ecc. ecc.), semplicità di produzione, intuitività di funzionamento, resistenza anche a sollecitazioni dovute a munizionamento potentemente caricato.
Gli svantaggi sono dovuti al fatto che la canna si muove oscillando: le tolleranze delle armi militari non consentono di far ripiazzare la canna esattamente dove era prima del colpo, con conseguente mancanza di precisione dell'arma. L'usura della bielletta porta altri fattori di incertezza nei movimenti della canna. La massa della canna, inoltre, spostandosi repentinamente in maniera e non rettilinea, ha conseguenze anche sulla controllabilità dell'arma, che tende a rilevare più di altri sistemi.
Se per il secondo inconveniente c'è poco da fare, il primo, almeno sulle armi sportive e affidate ad un buon preparatore, è rimediabilissimo: costruendo armi con l'accoppiamento canna-carrello con tolleranze molto strette, ed intervenendo sulla boccolatura anteriore, dove la canna trova un'altro appoggio mentre il carrello scorre, con diametri più stretti, si riesce ad annullare quasi del tutto l'incertezza del movimento oscillante, e ad assicurare una ripetibilità del posizionamento della canna.
Al sistema originale con bielletta e intagli, esistono delle varianti, inventate dallo stesso Browning e modificate ancora da Petter.
Browning modificò, semplificandolo, il sistema della bielletta sulla Browning HP del 1935. Eliminò la bielletta e ricavò sotto alla camera di cartuccia una appendice con un'asola. L'asola era sagomata ed impegnava il perno passante del chiavistello di smontaggio, in maniera che per il tratto iniziale la canna arretrasse e poi, quando l'asola curvava, si abbassasse repentinamente, liberando gli intagli superiori dal carello otturatore, svincolandolo. Il sistema è indubbiamente più semplice e robusto di quello funzionante sulla Colt. Una ulteriore versione è lo stesso sistema ma con l'asola aperta, facilitante lo smontaggio e la fabbricazione dell'arma.
Petter, invece, semplificò il sistema dei risalti sulla canna. Le fresature sul cielo del carrello-otturatore e quelle necessarie per ricavare i corrispondenti denti di impegno sulla canna, richiedevano operazioni complesse e precisi aggiustaggi. Petter di ricavare la superficie di contrasto ampliando le dimensioni della spalla esterna anteriore alla camera di culatta, e di farla impegnare contro la finestra di espulsione. Questa soluzione porta agli stessi risultati del sistema Colt: la canna oscillante si abbassa per via del vincolo operato nell'asola sotto la camera di cartuccia, la spalla della camera di cartuccia non contrasta più con i bordi della finestra di espulsione ed avviene lo svincolo tra canna e carrello.
La Colt Government Model 1911 è risultata talmente ben concepita che adottata dall'U.S. Army nel 1911, appunto, è stata l'arma da fianco di questo esercito (e di innumerevoli altri) per la bellezza di 74 anni. Infatti, solo il 14 gennaio 1985 la Colt Government è stata rimpiazzata dalla Beretta 92F (e poi dalla 92 FS) in calibro 9 Parabellum (9 NATO o 9 x 19), ma il sistema di chiusura è stato praticamente copiato dappertutto, e tutt'ora fornisce la base per l'elaborazioni di armi sia militari che sportive.